Lo sviluppo dei paesi occidentali e delle nazioni più avanzate di altre regioni del mondo ha apportato nel corso dei secoli numerosi danni all’ambiente che hanno causato enormi disastri ambientali e climatici. Per questo motivo è risultato necessario adottare misure per la conversione dallo sfruttamento di energie non rinnovabili all’utilizzo di energie alternative che permettano uno sviluppo sostenibile: dall’intento di ridurre i consumi e abbattere l’impatto ambientale è nato il Piano d’azione per l’Energia Sostenibile e il Clima.
La nascita del PAESC
A partire dal 2008 i Paesi di tutto il mondo hanno sottoscritto il Patto dei Sindaci, nell’ambito del progetto PAESC – Piano d’Azione per l’Energia Sostenibile e il Clima, che rappresenta il movimento più importante su scala mondiale e che coinvolge le autorità locali. Secondo quanto stabilito dal Piano, vengono messe al centro le realtà locali, con il fine di renderle partecipi delle azioni da svolgere per il raggiungimento degli obiettivi comunitari che hanno scadenza nel 2020. Comuni, città e regioni vengono responsabilizzate, per la propria area geografica di competenza, nella scelta di partecipare a tale progetto, aderendo su base volontaria e impegnandosi a raggiungere e superare tali finalità relative a clima ed energia.
Gli obiettivi del PAESC
L’obiettivo principale riguarda la riduzione di CO2 entro il 2020, per il cui raggiungimento sono previste strategie che affrontano tre temi principali:
- mitigazione del cambiamento climatico;
- adattamento agli effetti negativi del cambiamento climatico;
- accesso universale ad un’energia sicura, pulita e conveniente.
Al fine di raggiungere tali finalità, il Piano d’azione per l’energia sostenibile e il clima si sviluppa secondo tre direttive:
- riduzione delle emissioni di gas-serra di almeno il 40% rispetto al 1990;
- incremento del 32% delle rinnovabili;
- incremento del 32,5% dell’efficienza energetica.
Molti paesi, città e regioni della penisola italiana si stanno muovendo per soddisfare i termini richiesti dal patto comunitario, ma c’è molto lavoro ancora da fare. Infatti, i report degli ultimi anni hanno visto un evidente crescita del consumo di combustibili fossili ed hanno rilevato un forte bisogno di investimenti, per la realizzazione di impianti per la produzione e il consumo di energia sostenibile e rinnovabile, che dovrebbero portare a soddisfare il 100% del fabbisogno nazionale.
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